Viene più correttamente definita come “il movimento presente e la quiete” oppure “osteopatia tradizionale”. Già i padri fondatori dell’osteopatia (Still e Sutherland) la utilizzavano. Consiste in un approccio delicato, umile e rispettoso del corpo attraverso il quale viene stimolata al massimo la capacità del corpo stesso di autocorreggersi, generando quindi processi di autoguarigione. È una metodica molto usata nel bambino, soprattutto nel neonato, ma si utilizza anche in soggetti adulti e anziani. Il lavoro del terapeuta è appunto sulle forze di autoguarigione che generano un movimento definito respirazione primaria. Questo movimento è palpabile dall’osteopata, è presente in tutto il corpo e per tutto l’arco della vita del soggetto. L’operatore diventa un catalizzatore che sostiene l’organismo nei processi di autoregolazione, lo accompagna in uno “stato di neutro” eliminando così le disfunzioni e/o rendendole meno dispendiose per il sistema stesso. Questo “stato di neutro” è raggiungibile attraverso un riequilibrio dell’attività del sistema nervoso autonomo e la sincronizzazione di quest’ultimo con la respirazione primaria, che porta in ultimo ad un ripristino della salute del sistema.L’approccio biodinamico si adatta a qualsiasi tipo di problematica trattabile dal punto di vista osteopatico e non presenta controindicazioni.